Prosa
2024-25
Arrivati al sesto anno di programmazione del Teatro degli Impavidi continuiamo a sentire l’esigenza di confrontarci con la cittadinanza di Sarzana e donare una stagione piena ed eterogenea, volta alla contaminazione tra linguaggi e stili diversi.
Immergendoci nelle ferite e nei vuoti del contemporaneo vogliamo invitarvi a un rituale di incontro, un momento di sospensione dall’ordinario per entrare in relazione in quanto cittadini e spettatori, con il teatro come moderna agorà, luogo di scambio e ibridazione. Siamo partiti da queste suggestioni per costruire una stagione che mettesse al centro sia il pubblico sia gli artisti, scegliendo di ospitare attrici e attori tra i più importanti del panorama nazionale, e tra i più generosi e coraggiosi a livello artistico.
Quest’anno il Teatro degli Impavidi verrà animato grazie a dieci spettacoli che rappresentano un ponte tra tradizione e ricerca. Classici e drammaturgie contemporanee – Neil Simon, Anton Čechov, Florian Zeller, Monica Dolan -, grandi nomi della scena italiana – Tullio Solenghi, Fabiana Iacozzilli, Caterina Guzzanti, Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Leonardo Lidi, Lunetta Savino, Danio Manfredini, Lucia Mascino, Serena Sinigaglia, Fabrizio Gifuni, Frosini/Timpano, Marco Cavalcoli, Barbara Chichiarelli – e nuove interpretazioni di testi non teatrali – i diari di Aldo Moro e la figura di Alberto Sordi. Opere e artisti che provano a restituire la complessità della ricerca artistica, creando collegamenti con la realtà contemporanea grazie alla forza della narrazione, unendo alla popolarità la qualità, alla comicità la riflessione e alla profondità la leggerezza.
25, 26, 27 Ottobre 2024
Pignasecca e Pignaverde è una commedia di Emerico Valentinetti portata in scena da Tullio Solenghi, con la scenografia di Davide Livermore. La produzione, nata dalla collaborazione tra il Teatro Sociale di Camogli e il Teatro Nazionale di Genova, prosegue il progetto dedicato a Gilberto Govi, iniziato con I maneggi per maritare una figlia. Solenghi, protagonista e regista, interpreta Felice Pastorino, un personaggio complesso che unisce comicità e lati oscuri, incarnando l’archetipo dell’avaro. Il cast, affiatato e di talento, dà vita a una rappresentazione che esplora il microcosmo ligure, offrendo una riflessione sulla società e i suoi riti collettivi.
13, 14 novembre 2024
Il grande vuoto è uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli che esplora la vecchiaia, il vuoto e la memoria, traendo ispirazione dal Re Lear shakespeariano. La trama si focalizza su una madre, ex attrice colpita da una malattia neurodegenerativa, che perde progressivamente la memoria, ricordando solo un monologo del dramma shakespeariano. Questo decadimento riflette la dissoluzione della famiglia e il riempirsi della casa di ricordi. La narrazione si fonde con video e riprese live, offrendo uno sguardo poetico e doloroso sulla trasformazione del dolore in bellezza. Lo spettacolo è stato scritto a partire da interviste con i pazienti e il personale delle RSA.
22, 23 novembre 2024
Secondo Lei è uno spettacolo scritto e diretto da Caterina Guzzanti, in scena con Francesco Vigorito, che esplora, da una prospettiva femminile, le dinamiche invisibili all’interno della coppia. L’amore, che dovrebbe essere un rifugio sicuro, si trasforma in un campo di battaglia silenzioso fatto di fraintendimenti, bisogni insoddisfatti e aspettative tradite. I due protagonisti si ritrovano intrappolati in ruoli precari, desiderosi solo dell’accettazione dell’altro. Lo spettacolo invita a riflettere su come la cultura e la società condizionino ancora profondamente le scelte e i legami, accompagnando il pubblico attraverso le difficoltà e le ambiguità che spesso caratterizzano i rapporti romantici.
21, 22 dicembre 2024
I ragazzi irresistibili di Neil Simon è una commedia che racconta la storia di due anziani attori di varietà, interpretati da Umberto Orsini e Franco Branciaroli, che si riuniscono dopo undici anni di separazione per un’ultima esibizione televisiva. Un tempo famosi come “I ragazzi irresistibili”, i due si ritrovano a dover affrontare vecchie incomprensioni e conflitti mentre cercano di ricreare il numero che li ha resi celebri. La regia di Massimo Popolizio dà vita a uno spettacolo che mescola geniale comicità e profonda malinconia, offrendo uno sguardo tenero e umano sul mondo del teatro e sulle sue fragilità.
21, 22 gennaio 2025
Zio Vanja di Anton Čechov, diretto da Leonardo Lidi, uno dei registi contemporanei più affermati della scena italiana, è la seconda tappa del Progetto Čechov, una riflessione profonda e dissacrante sulla crisi dell’intellettualismo e della società. In un ambiente familiare un tempo armonioso, i personaggi si trovano ora intrappolati in una realtà disillusa, dove il lavoro e l’amore sembrano inutili. Lidi trasforma questa tragedia in una commedia amara, dove i sogni infranti e le illusioni perdute si scontrano con la cruda realtà. Con un cast eccezionale e una scenografia evocativa, lo spettacolo offre una visione contemporanea e provocatoria di un classico senza tempo.
13, 14 febbraio 2025
La Madre di Florian Zeller, con Lunetta Savino e la regia di Marcello Cotugno, è una profonda esplorazione dell’amore materno e delle sue possibili derive patologiche. La protagonista Anna vive l’allontanamento del figlio adulto come un tradimento, ritrovandosi intrappolata in una realtà frammentata tra ricordi, sogni e una vita coniugale in declino. Zeller combina black comedy e dramma in un testo che sfida la percezione della realtà, creando un’atmosfera ipnotica e crudele. Lo spettacolo, che affronta temi universali come la solitudine e la perdita, si presenta come un viaggio emotivo potente e toccante.
21, 22 febbraio 2025
Cinema Cielo di Danio Manfredini – attore/autore vincitore di quattro premi Ubu, l’ultimo nel 2023 alla carriera – prende ispirazione dall’omonimo ex cinema a luci rosse di Milano. Con uno sguardo intimo e delicato, lo spettacolo esplora un’umanità complessa, per cui il sesso è bisogno, evasione, merce e ricerca di amore. La narrazione si intreccia con un’opera sonora ispirata al romanzo Notre Dame des Fleurs di Jean Genet, creando una fusione tra la vita del cinema e l’universo poetico e crudo dei personaggi dello scrittore francese. Il buio del cinema diventa metafora di esclusione, e le voci si trasformano in evocazioni poetiche, facendo emergere un mondo di ombre che riflettono la realtà umana.
7, 8 marzo 2025
Alla fine tutto si riduce a una sola domanda: pensiamo che il seno sia una cosa oscena oppure che sia quello che è e basta?
Una psicoterapeuta si trova a dover valutare un gesto mai compiuto prima. Una madre ha preso una decisione sul corpo di sua figlia e questa decisione scatena intorno a lei una serie di conseguenze e di reazioni sempre più fuori controllo. Un monologo volutamente sfidante, Il Sen(n)o ci conduce nell’esplorazione di un tema terribilmente attuale: come l’esposizione precoce alla sessualizzazione e alla pornografia nell’era di internet abbiano inciso profondamente sulla nostra cultura.
22, 23 marzo 2025
Durante la prigionia, Aldo Moro parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: lettere ai familiari, amici, colleghi di partito, rappresentanti delle istituzioni, annota disposizioni testamentarie e compone un lungo testo politico, storico, personale – il memoriale – basato sulle domande dei suoi carcerieri. Lettere e memoriale sono le ultime parole di Moro, scritte nei 55 giorni di prigionia, quelle ritrovate o arrivate fino a noi. A distanza di quarant’anni, queste carte restano poco lette, spesso dimenticate. Lettere e memoriale sono presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che occupa la nostra storia. Dopo aver lavorato sui testi di Gadda e Pasolini, Fabrizio Gifuni, attraverso un ostinato lavoro di drammaturgia, si confronta con lo scritto più nudo della storia d’Italia.
10, 11 aprile 2025
Tanti Sordi. Polvere di Alberto è uno spettacolo diretto da Elvira Frosini e Daniele Timpano (scritto a sei mani con Lorenzo Pavolini), in scena con Marco Cavalcoli e Barbara Chichiarelli. Tanti Sordi riflette su 70 anni di storia italiana attraverso la figura iconica di Alberto Sordi, esplorando la sua influenza sulla cultura e sull’identità italiana. Con un approccio critico e provocatorio, Frosini/Timpano decostruiscono miti e retoriche, immergendosi nella romanità e nell’italianità rappresentate da Sordi. Lo spettacolo fonde biografia, storia e riflessione sul teatro, offrendo uno sguardo critico sul nostro tempo.