di Thomas Bernhard
traduzione di Renata Colorni
adattamento di Patrick Guinand
con Umberto Orsini
e con Elisabetta Piccolomini
scene Jean Bauer
regia Patrick Guinand
produzione Compagnia Umberto Orsini
Un’eccezionale prova d’attore di Orsini in uno dei suoi spettacoli più riusciti. Protagonista assoluto, Umberto Orsini è la proiezione letteraria di Bernhard intento a raffigurare se stesso mentre racconta a un’ascoltatrice silenziosa la storia di un’amicizia singolare, di un rapporto tra due pazzi: il primo è lo stesso Bernhard, che ha saputo dominare la sua pazzia, il secondo è Paul Wittgenstein, dominato dalla sua follia e morto in manicomio; personaggio metà reale e metà immaginario, nipote del noto filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein.
Considerato uno dei più bei romanzi dell’autore austriaco, è una sorta di “concentrato” dei temi di Bernhard, il suo testo più “intimo”, come sottolinea Patrick Guinand, quello in cui affronta nel modo più diretto il tema dei sentimenti, che compare di rado nella sua opera, il punto più vicino alla parola di Bernhard stesso, alla sua voce d’uomo, quella dell’autobiografia, che ci conduce nella sua casa-fortezza di campagna e nel suo universo letterario.