da Gianmaria Testa
con Giuseppe Cederna
regia Giorgio Gallione
elementi scenografici Lorenza Gioberti
luci Andrea Violato
un ringraziamento a Alessandra Ballerini e Marco Revelli per il loro contributo nella stesura del testo
Produzioni Fuorivia / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Un viaggio struggente, lirico e ruvido – per storie e canzoni – sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano”. Un lavoro accorato tratto dall’omonimo libro (edito da Giulio Einaudi Editori con prefazione di Erri De Luca) del cantautore Gianmaria Testa, prematuramente scomparso, un patrimonio di riflessioni umanissime, senza presunzioni di assolutezza. Un distillato di parole preziose che riesce a restituirci ancora e per sempre la voce di Gianmaria e uno sguardo lucido, durato più di 20 anni, sull’oggi. Cederna sarà al contempo la voce di Testa, affiorante con lacerti accennati di canzone, ma anche quella scheggiata di coloro che non hanno voce, in un continuo campo e controcampo che ha quale elemento costante un mare che salva e insieme danna.